La Campania è da sempre “terra di vino”. Nessun altro posto vanta viti e viticoltura di origini antichissime e tuttora queste tradizioni sono arrivate a noi intatte. La vite fu introdotta al tempo della colonizzazione greca, avvenuta circa 2800 anni fa. È in questa epoca che avvengono le prime evoluzioni nella coltura della vite, i coloni compresero che le notevoli differenze di clima e territorio rispetto alla terra natia imponeva loro alcune modifiche nelle tecniche di coltivazione. Tale viticoltura, da questo momento in poi, si è poi diffusa in tutto il mondo.
La Campania è una terra ricca di storia e mito, affascinante sia per il suo paesaggio, sia per il suo patrimonio architettonico. Conosciuta già all’epoca dei romani con il nome di Campania Felix , Campania felice, in virtù della sua ricca produzione di vino.
Santa Maria Capua Vetere
È qui che prende forma la vocazione vitivinicola della famiglia Gagliardi. Dal 1920 cantina ed enoteca in continuo progresso e ricerca per garantire il vino pensato ai gusti e ai clienti più raffinati.
Sull’attuale territorio di Santa Maria Capua Vetere, dove una volta sorgeva Capua Antica, abbiamo ancora oggi magnifiche testimonianze di rilievo storico e artistico: l’anfiteatro, secondo solo per dimensioni al Colosseo di Roma. Santa Maria C. V. è, tra l’altro, ricchissima di molti altri reperti archeologici, primo fra tutti, il Mitreo, centro e antico luogo di culto, il Duomo di Santa Maria Maggiore del V secolo, l’arco trionfale di Adriano, nei pressi dell’anfiteatro e al confine con l’attuale Capua, gli antichi acquedotti romani e tanti altri segni visibili del passaggio dell’impero romano. Testimonianze storiche ci arrivano dagli scrittori antichi Tito Livio, Ausonio e Cicerone. In particolare, quest’ultimo cita Santa Maria C. V. nella sua orazione De Lege agraria e la definì altera Roma, ovvero la “seconda Roma”.
Santa Maria Capua Vetere, la Capua antica, si può definire la prima città del vino nella storia. Ai tempi di Annibale e delle conquiste romane la città era un punto strategico per i militari e vi posero base diversi eserciti: quello cartaginese poi quello romano; ogni comandante e condottiero temeva questa città, non per l’ostilità, bensì per i suoi banchetti e i fiumi di vino, con i quale gli antichi allietavano la dura vita militare e nessun esercito, per quanto invincibile, vi poteva resistere. È da questi spunti che prese vita uno dei più conosciuti miti denominato “Ozi Capuani” e che secondo la storia contribuì in parte a sconfiggere l’armata di Annibale Barca.
Castelvenere
E’ un antico borgo medievale. E’ in questo territorio che la famiglia Gagliardi produce e coltiva il proprio vino.
Tutta la Campania è dedita alla coltivazione della vite ma Castelvenere lo è in modo ancora più eclatante: è il paese più vitato della regione Campania. Il motivo di questa vocazione alla viticoltura è nello straordinario clima e nella ricchezza del suolo, fattori che hanno permesso la diffusione di diversi vitigni, in gran parte autoctoni, da cui si ricava un ottimo vino.
Castelvenere è circondato da dolci colline ed è attraversato dal fiume Calore; il territorio è diviso in quattro contrade: Foresta, Marraioli, Petrara e Tore. La vite e il vino non sono solo una fonte di ricchezza per l’intero paese ma anche, e soprattutto, espressione di cultura e tradizione, eredi naturali di un legame forte tra la gente e la terra.
Castelvenere è famosa anche per aver dato ai natali San Barbato, divenuto santo per aver convertito al cristianesimo i longobardi e per aver combattuto contro molte superstizioni pagane tra cui le famigerate streghe di Benevento, a cui la Disney si ispirò per il personaggio di Amelia, la strega beneventana che vive all’ombra del Vesuvio.